Gas Naturale: cos’è?
Il gas naturale è oggi la terza fonte di energia più utilizzata al mondo ed è la principale materia prima con cui sono alimentati i sistemi di riscaldamento e le cucine nelle nostre abitazioni. La cosa curiosa è che fino agli anni ’70 questo preziosissimo gas era considerato un prodotto da scartare, ed è solo negli ultimi decenni che il suo uso è diventato comune.
Il gas naturale è un combustibile fossile, allo stesso modo del petrolio e del carbone. E proprio come questi ultimi si è formato per effetto della fossilizzazione (o mineralizzazione) di resti organici di animali e vegetali.
È composto da un mix di idrocarburi che varia da giacimento a giacimento. In massima parte si tratta di metano, ma possono essere presenti anche altri idrocarburi come propano e butano, e altri gas tra i quali azoto, anidride carbonica, elio, ecc.
Spesso inoltre il gas si estrae dagli stessi giacimenti del petrolio.Il gas naturale ha un origine che risale a milioni di anni fa, quando dei resti organici di piante e di animali si sono depositati sul fondo del mare, insieme a sali e residui di terra. A grande pressione, questi elementi si sono trasformati in rocce porose, all’interno delle quali però rimanevano delle piccole cavità dove i resti organici sono rimasti senza decomporsi, e diventando, appunto, fossili.Perché gli idrocarburi si formino, dunque, sono necessarie particolari condizioni chimiche e di pressione, ed è per questo motivo che i loro giacimenti non sono uniformemente distribuiti sul nostro pianeta.
Oltre la metà del gas naturale del mondo (salvo nuove scoperte) si trova in Russia, Iran e Qatar, ma grandi giacimenti sono presenti anche in Algeria, Asia Centrale, Stati Uniti, Paesi Bassi ed Egitto.
Anche se è noto fin dall’antichità, è diventato di uso comune solo in tempi recenti. Fino agli anni ’70 infatti veniva usato solo il gas estratto in prossimità della zona di utilizzo, quindi ad esempio quello dei giacimenti europei (il gas proveniente dai giacimenti italiani è stato molto importante durante la fase di sviluppo industriale del nostro Paese seguita alla seconda guerra mondiale). Il gas che invece veniva trovato nei grandi giacimenti di petrolio del Medio Oriente era semplicemente bruciato o disperso nell’atmosfera, dato che la costruzione di gasdotti e luoghi di stoccaggio era considerata economicamente svantaggiosa. Solo dagli anni ’70 in avanti si è capito il grande potenziale di questa materia prima, che oggi è ormai una delle più importanti al mondo.
L’estrazione del gas naturale, dunque, avviene “forando” la roccia che ricopre un giacimento. È interessante sottolineare che non è possibile sapere in anticipo cosa contiene un giacimento, se petrolio, gas naturale, un mix dei due o ancora un mix tra il gas e altri idrocarburi.
Nel primo caso si separa il metano dagli altri idrocarburi come il propano o il butano. Questi vengono quindi destinati a precisi usi (come ad esempio le bombole per alimentare le cucine domestiche).
Nel secondo caso il gas naturale viene depurato dagli altri gas, come ad esempio lo zolfo (che se bruciato produce sostanze tossiche e genera le terribili piogge acide) o l’elio, che ha diversi utilizzi (ad esempio nelle bombole per le immersioni subacquee).
Trasporto e distribuzione nelle case
Il 75% del gas mondiale viaggia sui gasdotti fino ai luoghi di distribuzione e consumo, mentre circa il 25% viene portato a bassissime temperature perché diventi liquido, e quindi trasportato via nave.
Possiamo così riassumere il viaggio del gas:
- Dal luogo di estrazione viene immesso nei gasdotti, che lo conducono a un porto dove viene liquefatto e caricato sulle navi, o direttamente nei siti di stoccaggio. I gasdotti sono tubature lunghe migliaia di chilometri che viaggiano perlopiù sottoterra, e punteggiate da centrali che servono per riportare il gas alla pressione ideale per garantirgli di viaggiare sempre alla stessa velocità.
- I siti di stoccaggio sono dei grandi spazi sotterranei, in genere giacimenti già esauriti o miniere non più utilizzate. Qui il gas viene immagazzinato come riserva per i periodi di maggiore utilizzo (ad esempio l’inverno), o in caso di penuria.